Oney Tapia

Di origini cubane, nasce a L’Avana nel 1976. Si trasferisce in Italia nel 2002 per giocare a baseball. Gioca come lanciatore nell'Old Rags Lodi e nel Montorio Veronese; successivamente si appassiona anche al rugby. Nel frattempo, per guadagnarsi da vivere, lavora come giardiniere. Per la precisione un tree-climber che, per chi non lo sa, significa tagliare alberi molto, molto alti. Salire sugli alberi, lavorare all’aria aperta, tutta quella libertà. Nel 2011, proprio durante la sua attività lavorativa, viene colpito sulla nuca da un grosso ramo. Da quel momento il suo mondo sprofonda nel buio. Ma ben presto riesce a risollevarsi e per lui ricomincia una nuova vita, molto più “colorata” della sua vita precedente. Avere uno o più obiettivi, perseguirli con impegno di giorno in giorno, essere capaci di adattarsi e di reagire di fronte ai cambiamenti e trasformare ogni accadimento in una opportunità di vita, di tornare a splendere dopo essere caduti nel buio. A ottobre del 2013 stabilisce il record italiano (lancio del disco) nella categoria F11 (30,99 m), record che infrange due anni dopo, nel 2015, quando arriva al vertice del ranking mondiale con un 40,26 m ai campionati italiani di Cernusco sul Naviglio. Gli si spalancano le porte della Nazionale, con la quale ottiene un tredicesimo posto ai Mondiali paralimpici di Doha del 2015, la medaglia d'oro nel lancio del disco e un quinto posto nel getto del peso agli Europei paralimpici di Grosseto del 2016 e, infine, la medaglia d'argento, sempre nel disco, ai Giochi paralimpici di Rio de Janeiro dello stesso anno. Il 23 agosto 2018 agli Europei paralimpici di Berlino vince la medaglia d'oro nel lancio del disco F11, stabilendo anche il nuovo record mondiale con la misura di 46,07 m. Sempre nel 2018 pubblica il suo primo libro "Più forte del buio". Nel 2019 vince la medaglia d’argento al mondiale di Dubai (lancio del disco) con 42.50 m.